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Aromatasi

Con il nome “ginecomastia” ci si riferisce all’ingrossamento – per ragioni non tumorali – del tessuto mammario negli uomini. Tra questi ottimizzatori ricordiamo lo ZMA e la vitamina D3, si tratta di prodotti a base di micronutrienti essenziali sia vitaminici che minerali che vanno a migliorare il rapporto ematico tra testosterone libero e legato. Sia nell’uomo che nella donna questo ormone svolge importantissime funzioni connesse con il corretto funzionamento del corpo e quindi con il suo benessere. Andiamo dunque a vedere quali rimedi naturali esistono per contrastare una tale condizione fisiologica. Il metodo certamente più sicuro e scientifico è quello di ricorrere a specifiche analisi del sangue che potranno valutare con cura i tuoi livelli ormonali. Queste sono le cause principali e fisiologico patologiche che possono determinare il testosterone basso, ma ne esiste anche un’altra legata all’alimentazione.

  • Il trattamento con exemestane dura usualmente fino a che il farmaco non è più in grado di controllare la malattia.
  • Gli effetti collaterali più frequenti dipendono dalla sospensione della produzione e quindi dell’azione degli ormoni maschili.
  • In questi pazienti è fondamentale migliorare la qualità dell’osso, evitando le fratture e impedendo fratture successive alla prima.
  • Anche in questo caso comunque è sempre necessario, qualora vi siano sintomi che facciano sospettare un deficit, ascoltare il parere del medico che certamente prescriverà analisi specifiche.
  • La riproduzione e la trasmissione in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o altro tipo di sistema di memorizzazione o consultazione dei dati sono assolutamente vietate senza previo consenso scritto di Aimac.

Ricordiamo che un eccesso di testosterone libero nel sangue può essere convertito in estradiolo, un ormone estrogeno che negli uomini determina spaicevoli effetti collaterali, ed in seguito li vedremo da vicino. L’aromatasi, un enzima, è responsabile della conversione dell’ormone androgeno in estrogeno (trasforma il testosterone in estradiolo e l’androstenedione in estrone). Mangiare alimenti o assumere integratori che possono ridurre l’aromatasi, come i lignani contenuti nei semi di lino, la quercetina contenuta nelle mele, cavolo, aglio e cipolla, ci aiuterà ad abbassare gli estrogeni. Altri inibitori dell’aromatasi sono il succo d’uva, fragole, melograno, e i funghi bianchi. I risultati dello studio sono stati pubblicati nel 2019 sul Journal of Clinical Oncology e potrebbero portare a un cambiamento nella pratica clinica. Al momento infatti il tamoxifene è utilizzato a un dosaggio molto più alto, di 20 mg/die, che provoca pesanti effetti collaterali, mentre con il dosaggio a 5 mg/die gli effetti collaterali sono ridotti e più tollerabili per la donna.

Rimedi naturali

I libretti di Aimac per i malati sono gratuiti, ma molto onerosi per l’Associazione che ne cura il costante aggiornamento, la grafica, la stampa e la distribuzione. Se insorgono, informate l’oncologo, il quale potrà prescrivervi dei farmaci per alleviare il https://castingmodel.com.br/scoperto-un-nuovo-corso-di-aicar-in-italia-un/ fastidio. Se la nausea non è controllabile o persiste, informate l’oncologo, che non esiterà a prescrivervi un altro antiemetico più efficace. Il senso di nausea spesso diminuisce se il farmaco è assunto a stomaco pieno oppure la sera prima di coricarsi.

  • In seguito alla cessazione della terapia con anastrozolo, è stato riportato un parziale recupero della BMD alla colonna vertebrale, ma non all’anca.
  • Sono quindi in grado di offrire una migliore qualità di vita, una riduzione del dolore precoce e mantenuta nel tempo, con eventi avversi prevedibili, facilmente gestibili e reversibili.
  • Dunque, sebbene l’attività fisica possa migliorare e ottimizzare i livelli di testosterone, devi accertarti di recuperare al meglio prima di riallenarti.
  • La terapia anti-ormonale a base di inibitori dell’aromatasi è indicata per ridurre il rischio di recidive in caso di cancro al seno in cui siano stati evidenziati, tramite biopsia o esame isto-patologico, un numero molto elevato di recettori per gli estrogeni.
  • La scelta del tipo di trattamento da adottare nei singoli casi, oltre che dal grado di avanzamento della malattia, dipende dal fatto che la donna sia già entrata o meno in menopausa.

La L-aparaginasi costituisce il primo esempio di farmaco antitumorale
il cui meccanismo di azione non comporti l’inibizione dell’accrescimento e
della moltiplicazione cellulare. Questo enzima catalizza la scissione della
L-asparagina in acido aspartico ed ammoniaca e priva quindi le cellule
asparagino-dipendenti di un aminoacido indispensabile alla loro vita. I primi tipi di cancro ad essere trattati mediante somministrazione di
ormoni sono stati il cancro della mammella e quello della prostata. Attualmente solo gli alcaloidi della Vinca
(vinblastina e vincristina) (Tavola 10) ed il paclitaxel (Taxol®), col suo
analogo più idrosolubile docetaxel (Taxotere®) (Tavola 11), sono impiegati in
terapia. Gli alcaloidi della Vinca sono i farmaci di elezione in tutti i tipi
di associazioni chemioterapiche antitumorali. I due taxani di uso terapeutico
rappresentano la più recente acquisizione nel settore degli antitumorali e
mostrano attività impressionante contro forme avanzate di tumore delle ovaie,
della mammella, del polmone, dell’esofago, della vescica.

La terapia ormonale dei tumori

Il trattamento ormonale è comunque un’arma preziosa per ridurre il rischio che la malattia diagnosticata in fase iniziale si ripresenti dopo un trattamento locale, ma anche per ridurre i sintomi della malattia in stadio avanzato, rallentando o fermando la crescita delle cellule tumorali. In questi casi gli ormoni riescono in genere a controllare il tumore della prostata per diversi anni. La quantità di queste cellule resistenti può aumentare con il passare del tempo, rendendo la malattia “resistente alla castrazione”.

  • I sintomi più minori di questo tipo di terapia ormonale sono rigidità generalizzata dei muscoli e delle articolazioni.
  • L’inibitore dell’aromatasi, secondo Rugo, ha portato a maggiori problemi sessuali, osteoporosi, sintomi articolari e muscolari.
  • Nessuno, il testosterone è un ormone androgeno prodotto dagli animali, ma anche qual ora si assumesse tramite degli alimenti, la sua forma lipidica verrebbe scomposta e disattivata dalle lipasi.
  • Il trattamento può iniziare prima, durante o dopo la radioterapia e prosegue per un periodo variabile da sei mesi a tre anni.
  • Rientrano nella terapia non farmacologica l’esercizio fisico, l’agopuntura e le tecniche di rilassamento.

Seguire una dieta che esclude i carboidrati o a basso contenuto glucidico (come la chetogenica) non è la scelta ottimale se vuoi mantenere alti livelli di questo ormone anabolico. Cercare tramite l’organizzazione della propria vita e tecniche di rilassamento, di essere meno stressati, aiuta anche la regolazione ormonale. Lo stress cronico incide sui livelli di cortisolo che a sua volta inibisce la produzione gonadica. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere novità, offerte e informazioni sui nostri Humanitas Medical Care. Nell’eventualità di ginecomastie di lunga durata, essendosi già creato lo “scheletro” fibroso della ghiandola, la possibilità di recessione col trattamento medico diminuiscono di molto e quindi la risoluzione, nelle persone motivate, è solo chirurgica.

Questo fa sì che i tuoi ormoni riproduttivi diventino squilibrati causando irsutismo, diradamento dei capelli, mancanza di ovulazione… anche in questo caso, lo zinco le la vitamina B6 sono utilissimi che puoi abbinare all’inositolo. Se hai un eccesso di estrogeni valuta di assumere un integratore di vitamina B6 INDISPENSABILE per il fegato per metabolizzare ed espellere gli estrogeni. Attraverso queste vie metaboliche, la vitamina B6 aiuterà ad aumentare il progesterone e a ridurre la dominanza degli estrogeni. Un intervento da considerare prima dell’utilizzo testosterone esogeno è quello nutrizionale con gli inibitori naturali dell’aromatasi. È disponibile in Italia ribociclib per il tumore al seno metastatico, nuovo standard di trattamento in prima linea per questa patologia. Con il termine ginecomastia si definisce un aumento del volume della ghiandola mammaria dovuta a uno sbilanciamento del rapporto esistente tra estrogeni e testosterone nei soggetti di sesso maschile.

Ginecomastia nell’uomo: cause, rimedi ed intervento

Gli estrogeni sono responsabili di molti effetti collaterali associati all’uso di steroidi anabolizzanti, come la ginecomastia (sviluppo del seno negli uomini) e la ritenzione idrica. Alcuni tipi di cancro al seno con recettori ormonali positivi sono alimentati da ormoni estrogeni. Exemestane – che fa parte di una classe di farmaci noti come inibitori dell’aromatasi – agisce impedendo che altri ormoni si trasformino in estrogeni.

Molti altri farmaci, alcuni dei quali classificabili ancora nelle
precedenti classi, sono reperibili in commercio all’estero ed altri, sotto
indagine, costituiscono una speranza per il futuro della chemioterapia
antineoplastica (Tavola 16). Il ciproterone è anch’esso un derivato progestinico, ma la sua
maggiore utilizzazione riguarda il cancro della prostata. Un altro gruppo molto importante di farmaci antitumorali è quello
costituito dagli inibitori della mitosi cellulare.

Come il nome stesso ci ricorda, l’aromatasi ha la capacità di aromatizzare il primo anello di carbonio dell’androgeno (anello A) attraverso l’ossidazione e la successiva eliminazione di un gruppo metilico. (vedi post precedente), gli integratori non hanno l’efficacia di una corretta alimentazione, sono dei validi aiuti ma non sostituiscono la cosa più efficace cioè corretta alimentazione e gestione dello stress. Gli analgesici invece agiscono sul dolore ma non sull’infiammazione e la scelta del farmaco varia in base all’entità del dolore (dolore lieve, farmaci non oppioidi; dolore moderato, oppioidi deboli; dolore intenso, oppioidi maggiori). I cortisonici vanno prescritti con attenzione, anche per gli effetti collaterali a lungo termine.